Il coraggio di affidarsi alle proprie capacità

  • Autore dell'articolo: ilvolocontinuo.it
Angela racconta come laurearsi in canto jazz sia stata la svolta per la sua rivoluzione umana
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La storia di Angela

Mi chiamo Angela, ho 26 anni e vivo a Carovigno. Grazie a mia zia conosco il Buddismo di Nichiren Daishonin da quando sono nata, ma ho deciso di sperimentarne i benefici solo nel 2021. Ho iniziato a praticare per affrontare al meglio l’università, e in particolare tra le sfide c’è stata la laurea triennale in canto jazz, che ha richiesto grande impegno e dedizione.

Desideravo che il mio lavoro di tesi non si basasse esclusivamente sull’aspetto tecnico musicale, ma che racchiudesse il mio percorso e mettesse in evidenza l’importanza dell’essere umano prima del musicista stesso. Infatti ho scelto di parlare di Herbie Hancock e Wayne Shorter, due jazzisti di fama mondiale spesso lodati dal maestro Daisaku Ikeda. Entrambi praticano il buddismo e mi hanno incoraggiata attraverso le loro esperienze di fede nella vita e nella musica. All’inizio non ero certa che un argomento di questo tipo fosse adatto, ma la mia relatrice e insegnante di canto mi ha sostenuta con entusiasmo.

Oltre alla discussione della tesi, la laurea in conservatorio prevede un concerto accompagnato da un momento di improvvisazione. Siccome il mio elaborato si apriva con una riflessione sul coraggio e su quanto esso sia importante per raggiungere qualsiasi traguardo nella vita, la mia insegnante mi esortò a rendere tale argomento protagonista dell’improvvisazione.

Proprio come dice Hancock, improvvisare significa esplorare ciò che non sai, infatti per me la paura di sbagliare ha sempre costituito un limite nell’eseguire questa tecnica. Inoltre il repertorio scelto non è affatto semplice per una laurea triennale. Il primo pensiero infatti fu quello di cambiare direzione e scegliere qualcosa di più adatto a me, ma così facendo mi sarei preclusa una grande occasione per rivoluzionare la mia vita e vivere con serenità quello che dovrebbe essere uno dei momenti più belli durante una performance jazz.

Nel frattempo l’anno accademico scorreva tra lezioni ed esami e il tempo diminuiva drasticamente, finché sono arrivata a settembre con un concerto da preparare e una tesi da scrivere in un solo mese. Le persone intorno a me mi esortavano a posticipare la laurea, ma recitando Nam-myoho-renge-kyo con decisione sono riuscita a capire come impostare i brani e procedere fluidamente con la scrittura. Però, arrivata al secondo capitolo mi sono bloccata anche per mancanza di fonti sufficienti, e ho effettivamente valutato l’opzione di rimandare tutto a novembre.

All’inizio la richiesta venne accettata, ma subito dopo mi comunicarono che l’unica possibilità per laurearmi sarebbe stata a ottobre, altrimenti avrei dovuto aspettare l’aprile successivo, perdendo così un anno accademico prima di poter iniziare la specialistica. Questo mi destabilizzò ma, siccome il mio lavoro parlava proprio di come trasformare le difficoltà in occasioni di crescita, sapevo con certezza che affidandomi al Daimoku nulla sarebbe stato impossibile.

Durante quel mese il sostegno dei compagni e delle compagne di fede mi ha permesso di non vacillare, concentrandomi sul raggiungimento del mio obiettivo senza rinunciare a nessun altro aspetto della mia vita, ma a pochi giorni dalla laurea è arrivata l’ennesima difficoltà: mi sono ammalata. Sentivo la gola chiusa e avevo il timore di non riuscire a cantare durante il mio concerto.

La paura prese il sopravvento. Inizialmente decisi di preservare la voce, ma il beneficio di avere accanto diverse persone che già mi sostenevano in quella sfida mi permise di comprendere che non dovevo vacillare né nutrire alcun dubbio, anzi, dovevo continuare a recitare con più forza perché stavo per realizzare qualcosa di grande! Inoltre desideravo mettere in pratica le parole del mio maestro:

Le difficoltà seguono le ombre dei rivoluzionari e dei pionieri. […] Ma la nostra rivoluzione sta proprio nell’infrangere le difficoltà e la sofferenza e andare avanti.

(Daisaku Ikeda, Diario giovanile, pag. 52)

Così ho continuato a recitare Nam-myoho-renge-kyo con vigore fino a quando non sono guarita del tutto, e la mia voce è tornata ancora più forte di prima. Il giorno della mia laurea mi sono svegliata presto e ho fatto Daimoku per un’ora, determinando di vivere quell’esperienza senza paura e di essere pienamente soddisfatta, a prescindere dalla votazione finale. E così, il 22 ottobre mi sono laureata in canto jazz, con una voce limpida e un cuore privo di ansia e preoccupazioni.

Un altro obiettivo di questo percorso era riuscire ad arrivare al cuore delle persone, in particolare a quello della mia famiglia, per far comprendere loro la mia rivoluzione umana attraverso il buddismo. Infatti, dopo aver rimandato per tanto tempo temendo la loro reazione, ho compreso che si trattava solo di un mio limite e ho detto ai miei genitori di voler diventare membro della Soka Gakkai. Loro hanno accolto la mia decisione, non potendo negare i benefici ottenuti grazie a questa pratica, e finalmente il 17 novembre ho ricevuto il Gohonzon!

Avanzate con coraggio e ardore, perché siete giovani. Crescete sempre. Non dimenticate di andare oltre i vostri limiti.

Daisaku Ikeda, Diario giovanile, pag. 17