Esprimo il più profondo rispetto e gratitudine per tutti coloro che, nel corso di questi anni, hanno sostenuto questa rivista in ogni modo, anche dietro le quinte, e soprattutto i lettori e le lettrici.
Inoltre desidero ringraziare e lodare i giovani della redazione – volontari di età compresa tra i ventuno e i trentanove anni da undici regioni italiane – per la serietà del loro impegno nel mettere la propria crescita personale al servizio della comunità, come discepoli del maestro Ikeda. Grazie di cuore!
In questo mondo devastato dalla violenza e dai conflitti, i vostri sforzi assidui per diffondere i princìpi fondamentali basati sulla saggezza e la compassione dell’umanesimo buddista aprono le porte a un futuro pieno di speranza.
Come giovani della Soka Gakkai state diffondendo e coltivando i semi della pace nel cuore delle generazioni nelle cui mani è il futuro del pianeta.
Passando il testimone di una cultura basata sul rispetto della sacralità della vita, state contribuendo alla creazione di un’epoca dei diritti umani, in cui la divisione e il conflitto lasceranno il posto alla pace e all’armonia.
Non esiste missione più nobile di questa!
Trovo particolarmente incoraggiante che questa “dinamica” ripartenza del Volo avvenga proprio all’inizio dell’Anno dei giovani e del progresso dinamico, in questo mese di marzo così significativo per i giovani. A vent’anni dal primo numero – nel luglio del 2002 – Il Volo Continuo si rinnova completamente con l’obiettivo di aprirsi sempre di più alla società e di rispondere alle esigenze dei suoi lettori, soprattutto giovani e giovanissimi, per diffondere in termini sempre più facilmente comprensibili la visione buddista della vita.
Il nostro movimento esiste per realizzare la pace e mettere in grado tutte le persone di diventare felici.
La chiave decisiva per passare dalla violenza alla pace non è lontana da noi: tutto dipende dalla trasformazione interiore di una singola persona che si “alza da sola” e crea legami di solidarietà con le persone intorno a sé.
Nell’esprimere i miei più sinceri auguri per un nuovo e dinamico volo della vostra, anzi della nostra amata rivista, concludo con questo incoraggiamento del maestro Ikeda:
La pace non esiste altrove,
in un posto lontano.
Bisogna costruire un mondo
di amicizia e fiducia
proprio là dove ci troviamo.
La pace si trova nel luogo
dove espandiamo la nostra cerchia
di fiducia e amicizia.
Parlare in modo unilaterale
non è dialogo.
Prima di tutto, rispettiamo la persona
che abbiamo di fronte
e ascoltiamo con attenzione.
Ascoltare, parlare e ancora ascoltare.
Attraverso questo scambio da cuore a cuore
possiamo abbattere i muri dell’incomprensione
e del pregiudizio nel nostro cuore.
[…] Agire per la felicità delle persone:
la vera Illuminazione è racchiusa
in questa pratica concreta.
“Violenza” o “dialogo”?
In numerose parti del mondo
continuano a verificarsi
terribili conflitti,
una catena incessante di odio e violenza.
Proprio per questo
non dobbiamo smettere di dialogare,
mai e poi mai.
Scegliere risolutamente il dialogo
diverrà una scelta per la pace
e condurrà l’umanità a scegliere la vita.
Ne sono convinto.
Creare un mondo pacifico, senza guerre,
in cui le persone non uccidono le altre persone:
questo è il desiderio sincero di tutti noi,
membri della famiglia Soka.
Questa è la missione della SGI.
Il Nuovo Rinascimento, 668, p. 9