Il 3 maggio 1951 Josei Toda diventa secondo presidente della Soka Gakkai e, nello stesso giorno di nove anni dopo, Daisaku Ikeda viene nominato come terzo. Inoltre, sempre il 3 maggio, è “la Giornata delle Madri Soka” e due giorni dopo, il 5 è “Il Giorno dei Successori Soka”. Il ruolo centrale che le donne e i giovanissimi del Gruppo Futuro svolgono all’interno del nostro movimento rendono Maggio il mese d’oro della Soka Gakkai.
Una serie di ricorrenze si incrociano tra passato, presente e futuro.
E parlando di futuro, non c’è tempo da perdere. Ora è il momento di creare il futuro. Ma le parole rimangono parole, se non sono accompagnate dai fatti.
Al tempo stesso, le parole aprono porte di significati che ci accompagnano in luoghi sconosciuti, ci aiutano a riflettere su come il mondo sia cambiato e stia cambiando, e soprattutto ci possono far comprendere quali azioni siano necessarie per cambiare qualcosa.
Ad esempio: analizzando la parola ora si aprono diverse strade per capire come creare il futuro. Ora è “in questo momento presente” ma è anche una voce verbale di orare, che all’indicativo presente alla terza persona singolare diventa appunto “ora”- egli ora. Orare è un termine obsoleto per dire “pregare” e veniva usato nel passato in particolare per pronunciare arringhe o esortare i presenti a seguire una causa o un ideale.
In Latino significa anche “margine” o “limite” oppure “costa”; nella forma flessa del sostantivo di ora invece può essere tradotto con “bocca”.
Quindi la parola ora non significa solo in questo determinato momento, ma nasconde anche il significato di “pregare” e quindi di agire attraverso la “bocca”, cioè di “parlare”. Potremmo anche aggiungere che vuol dire raggiungere un “limite”, un confine, e a quel punto superarlo perché raggiunto. E quindi cosa ci facciamo di tutte queste parole e discorsi? Ecco, ora passiamo ai fatti.
Nichiren ci sprona a ricordarci che è il cuore che è importante, e le parole e i pensieri sono il cuore delle nostre azioni: da lì si forma il nostro karma e quello del nostro ambiente.
La parola ora ci può suggerire che, per creare il futuro, è necessario pronunciare una preghiera. La preghiera è l’atto di fede fondamentale per trasformare prima qualcosa dentro di noi e poi per contribuire al cambiamento del nostro ambiente, non domani, ma oggi, nell’attimo presente, eternamente ora. Ci vuole coraggio e consapevolezza per riuscire a superare un “confine”.
Nessuno è perfetto, ma siamo tutti perfettamente dotati. Non domani, ma ora.
E sull’essere perfettamente dotati mi viene in mente un ricordo dorato di Sensei. Lui ci racconta che, alla fine della cerimonia del 3 maggio 1951, Josei Toda diresse una canzone con tale vigore che una brocca e un bicchiere si urtarono tra loro e si ruppero.
Il presidente approfittò di questo incidente per darci un insegnamento: “La brocca” potrebbe dire: “Mi sono rotta perché sono stata colpita dal bicchiere.” E il bicchiere potrebbe dire a sua volta: “Mi sono rotto perché sono stato colpito dalla brocca”. In realtà, entrambi si sono rotti perché intrinsecamente avevano la potenzialità di rompersi. Cosa sarebbe successo se l’urto fosse avvenuto tra un bicchiere e del cotone? Né l’uno né l’altro si sarebbero potuti rompere. La fede si basa sullo stesso principio. Gli esseri umani pensano di essere infelici a causa degli altri, ma questo è sbagliato. Se diventiamo come il cotone gli altri non ci potranno mai “rompere”. E’ inutile incolpare gli altri. Dobbiamo cambiare il nostro destino personale.
Daisaku Ikeda, I tesori del futuro, pag. 56
[…] Nell’educazione dei bambini dobbiamo pensare allo stesso modo. Non è il nostro ambiente da biasimare. E’ importante che i genitori abbiano la forza di restare saldi quando accade qualcosa di avverso. Per favore, siate come il cotone e abbracciate premurosamente i vostri figli, questo significa essere forti
I bambini sono il nostro tesoro per il futuro, ed è importante farli crescere ora, giorno dopo giorno, insegnando loro quanto le parole siano così potenti da poter “creare il futuro” e cambiare i significati delle cose e, quindi, il senso della realtà.
In conclusione, le parole di Ikeda ci ricordano che
Il 3 maggio è un giorno per iniziare nuove sfide per la pace e la felicità di tutta l’umanità
NR, 672, 15
Quindi, in ogni caso, non aspettiamo, cogliamo l’occasione di importanti ricorrenze per ripartire sempre, ripartire da ora.